Riflessioni… tecnologiche
Riflettere sulla tecnologia invece che accettarla supinamente estasiati può sembrare un inutile esercizio di stile. Eppure forse è necessario iniziare a farlo. Per creare se possibile argini che siano prima di tutto fatti di consapevolezza culturale. La tecnologia galoppa sospinta dalla frusta tecnocratica. Non si tratta certo di rifiutarla. Semplicemente di valutarla. Di arginarla appunto. Negli archivi la digitalizzazione massiva e ancora di più i sistemi di produzione e conservazione digitale sono altrettanti campanelli di allarme. Manca un governo critico, mentre la memoria viene in qualche modo espropriata. L’informatica potrà darci nuove soluzioni, certamente. Prima di tutto descrittive. Ma bisogna invertire la strisciante tendenza a delegare la società ai tecnici. Una società che non sa fissare le frontiere che progetta e realizza soluzioni tecnologiche che non sono culturalmente collaudate, è una società fragile, a rischio di identità e sopravvivenza. Gli archivi, quelli analogici, sono insanguati di un passato che la tecnologia deve rispettare. E noi dobbiamo rispettare noi stessi.
Federico Valacchi